In vista della prossima presentazione del report sulla competitività europea, commissionatogli dalla presidente Ursula von der Leyen, oggi l’ex premier italiano Mario Draghi ha avuto un incontro con i commissari europei. A quanto si apprende dai collaboratori dell’ex presidente della BCE, Draghi ha proposto un breve inquadramento delle dinamiche che hanno determinato scenari attuali e prospettive per la competitività europea. Di fronte al progressivo indebolimento dell’economia europea, si pone la necessità di definire una road map ampia e dettagliata, che identifichi chiaramente priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori, ha spiegato Draghi, sottolineando come il suo report non potrà che essere basato su un’analisi accurata dei dati, frutto di un esercizio il più possibile aperto.
Nella breve introduzione fornita dall’ex presidente del Consiglio italiano al seminario dei commissari, Draghi, incaricato dalla presidente della Commissione di stilare il report, ha osservato come, partendo dal 2016, si è assistito a una serie di fatti nuovi e rilevanti per l’Europa negli ambiti più diversi, dall’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca all’affacciarsi prepotente della transizione green nell’agenda di governi e organizzazioni, fino all’avvento, ben più veloce del previsto, dell’intelligenza artificiale.
In questo contesto, ha rilevato Draghi, l’economia europea ha fatto registrare un progressivo indebolimento, perdendo slancio e cedendo centralità nelle catene dell’offerta, a beneficio di altri Paesi come Stati Uniti e Cina. La guerra in Ucraina, ha aggiunto il predecessore di Giorgia Meloni, non ha fatto che confermare le fragilità del Vecchio Continente, non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di modello geopolitico.
Ne consegue – questo il ragionamento di Draghi – la necessità di definire una road map “ampia e dettagliata”, che identifichi chiaramente priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori. L’individuazione di questi percorsi (ha spiegato ancora l’ex banchiere centrale, riproponendo un approccio a lui caro) non potrà che essere basata su un’analisi accurata dei dati. Ecco perché la relazione sulla competitività europea sarà un esercizio il più possibile aperto: aperto all’ascolto di tutti gli stakeholders rilevanti, aperto ai contributi di tutti coloro che siano interessati a darne, aperto alla ricerca di soluzioni incisive e ambiziose.
Commenti post (0)