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Turismo

Abbazia di San Giovanni in Venere: storia e architettura

today31 Ottobre 2023 31

Sfondo
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Alla scoperta del gioiello che domina la Costa dei Trabocchi

L’Abbazia di San Giovanni in Venere è uno dei fiori all’occhiello della costa abruzzese. Sorge maestosa sul promontorio nel comune di Fossacesia da cui domina i campi coltivati circostanti e un vasto tratto di mare, noto come Costa dei Trabocchi.

Un po’ di storia

L’attributo “in Venere” potrebbe derivare dalla presenza di un tempio romano dedicato, appunto, alla dea Venere, del quale, però, non rimane alcun resto architettonico, ma solo la sopravvivenza del toponimo Venere. Tra VIII e X secolo è attestata la presenza di una semplice cella monastica, mentre la nascita dell’abbazia vera e propria avviene nel 1015 ed è attribuita a Trasmondo II, conte di Teate (Chieti), il cui corpo è seppellito nella cripta della chiesa abbaziale. L’aspetto odierno è il risultato delle trasformazioni apportate tra il 1165 e il 1204 dall’abate Odorisio II e di quelle successive, compiute tra il 1225 e il 1230 dall’abate Rainaldo. Attualmente l’abbazia ospita una comunità di Padri Passionisti.

Architettura

All’esterno il visitatore può osservare la solida struttura della chiesa, costruita con blocchi di arenaria nella parte inferiore e mattoni in quella superiore, e soffermarsi ad osservare il bel portale principale, detto Porta della Luna, così chiamato perché, durante il solstizio d’estate, è raggiunto dalla luce del sole al tramonto che illumina il presbiterio e la cripta. La Porta del Sole è, invece, rappresentata dalle aperture presenti nelle tre absidi, attraversate dai raggi solari durante il solstizio d’inverno. Nella lunetta soprastante il portale sono raffigurati Cristo in trono tra San Giovanni Battista e San Benedetto da Norcia, mentre i larghi pilastri in marmo ai lati dell’ingresso sono magistralmente scolpiti con le storie di San Giovanni Battista.

L’interno è diviso in tre navate e presenta un presbiterio sopraelevato, al di sotto del quale si trova la cripta, decorata da suggestivi affreschi duecenteschi raffiguranti Cristo benedicente e la Vergine in trono, opera di anonimi pittori della metà del Duecento, forse della bottega dell’artista romano Jacopo Torriti. La visita può concludersi nel luminoso chiostro duecentesco, che si sviluppa su tre lati e presenta delle eleganti trifore. Parzialmente ricostruito tra il 1932 e il 1935, è accessibile attraverso il portale della navata di sinistra della chiesa oppure attraverso l’ingresso al convento. Tra i vari materiali lapidei esposti nel chiostro è da segnalare l’interessante iscrizione dell’abate Oderisio II, in cui si attesta la costruzione della nuova chiesa di San Giovanni in Venere nel 1165.

Alcune testimonianze annoverano tra i frequentatori del sito Gabriele D’Annunzio che amava godere del panorama su un sedile semicircolare (esedra del vate) tuttora esistente.

Il borgo

Strettamente legato all’Abbazia è il borgo di Rocca San Giovanni, le cui origini si devono a Oderisio I, abate del complesso monastico.

Rocca San Giovanni nel tempo ha mantenuto un ricco patrimonio storico ed architettonico che gli ha permesso di venire certificato come uno dei “Borghi più belli d’Italia“.

Nella splendida Piazza degli Eroi sono raggruppati gli edifici più importanti, simbolo del potere civile e cristiano: la chiesa di San Matteo apostolo con l’attigua torre campanaria e il Palazzo municipale, di ispirazione classica, risalente al XIX secolo.

 

Scritto da: Mariangel Delgado

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